Sabbie nere

Vi sono spiagge incantevoli in molte parti del mondo, che hanno una particolarissima colorazione nera in virtù del fatto che le sabbie che la compongono sono costituite da materiale inorganico dello stesso colore. Ad esempio sull’isola di Stromboli (vedasi immagine in evidenza), appartenente all’arcipelago delle Eolie, si possono ammirare baie costituite da finissimi granelli di sabbia scura, dai riflessi argentei, di origine vulcanica; si tratta, in questi casi, di materiale magmatico (lava) proveniente da eruzioni di tipo effusivo, dove cioè la roccia fusa viene eruttata e solidificata velocemente, a contatto con aria o acqua. Questi sono magmi di basalto, con contenuto di silice relativamente basso, ricchi in ossidi di metalli alcalini (quindi di natura basica) spesso disposti in colate o a colonne esagonali. Tali strutture si trovano, ad esempio, lungo le pendici dell’Etna.

La composizione in minerali di tali rocce ignee è variabile ma è sempre presente una data percentuale di minerali di ferro (II) che rendono la matrice di colore grigio o nero. Tali agglomerati possono essere erosi nell’arco di millenni da agenti esogeni e finire, appunto, per costituire il materiale sabbioso a varia granulometria che si deposita sulle coste. Grazie all’azione delle onde, delle maree e delle correnti marine costiere, i sedimenti disponibili in loco vengono poi rielaborati in sabbia finissima.

Tuttavia quando il materiale che costituisce una spiaggia proviene da eruzioni vulcaniche esplosive, il magma ha diversa composizione rispetto a quanto visto prima e la matrice della roccia fusa ha caratteristiche acide, silicee e vetrose ed è ricca di porosità. Questa tipologia di roccia eruttiva può assumere colorazioni diverse, a seconda della composizione chimica degli ossidi metallici che la costituiscono. E’ comunemente di colore chiaro, come la si ritrova nelle coste di pomice bianca dell’isola Lipari (altra delle Eolie), ma può assumere anche aspetto scuro, come la pomice nera delle isole Canarie, per la presenza prevalente del ferro.

Altre volte, le spiagge nere si trovano in località in cui non vi è mai stata attività vulcanica. Ricordo, ad esempio, la particolarissima spiaggia nera di Ladispoli, nei pressi di Roma, che visitai insieme ai miei genitori da ragazzina. Anche sull’isola d’Elba, nella spiaggia di Terranera, vi sono tratti di costa con sabbie di un nero brillante; questa particolare colorazione è da ricercarsi nella presenza di polvere di ematite, minerale del ferro di cui l’Isola d’Elba è molto ricca. Tali splendide spiagge, quindi, appaiono così scure per effetto dell’alta componente ferrosa delle sue sabbie, ossia per la massiccia presenza di ossido di ferro (II) di caratteristico colore nero.

In sostanza, quindi, sia che le sabbie nerastre siano di origine vulcanica o meno, sono sempre gli ossidi ferrosi a renderle particolarmente scure.

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